Sembra quasi di sbarcare su un altro pianeta, non appena scesi dall’aereo. Un territorio lunare, quasi totalmente privo di verde e di alberi, ma coperto per lo più di rocce e strati di lava derivanti da antiche eruzioni. Ecco come si presenta Lanzarote, l’isola più orientale dell’arcipelago spagnolo delle Canarie. L’isola, che trae il suo nome dall’esploratore che l’ha scoperta navigando presso le sue coste nel 1312 (si tratta del varazzino Lanzerotto Malocello), ospita 140 mila abitanti all’interno del suo territorio vulcanico e da questo profondamente plasmata. Nominata riserva della Biosfera dell’Unesco, l’isola offre diverse attrazioni turistiche, la maggior parte delle quali realizzate ad opera dell’artista locale Cesar Manrique: tra questi spiccano il Giardino dei Cactus, del Jameos del Agua, il Mirador del Rio, la Montagna del Fuego nel Parco nazionale del Timanfaya. Il territorio desertico, quasi sconsolante, che si incontra al primo sguardo, cela dunque diverse interessanti attrattive grazie alle quali i turisti possono calarsi al meglio nello spirito canario.

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Terreno “lunare” a Lanzarote

Il mare, limpido ma freddo (come normale per delle acque oceaniche), lambisce le coste e le spiagge, alcune di fine sabbia bianca, altre di sabbia vulcanica nera. E poi ci sono i faraglioni, nonché l’impressionante spiaggia di Famara, a cui fa da sfondo una altissima parete di roccia che porta al promontorio nord est dell’isola, una delle parti più alte dalla quale poter godere di una vista a 360 gradi sull’oceano e sulle vicine isolette di Lanzarote, tra cui La Graciosa. Altre spiagge da visitare, durante il tour dell’isola, sono quelle del Papagayo (vicino alla costa sud e all’abitato di Playa Blanca, vi si accede attraverso una strada sterrata dalla quale – dopo il pagamento di un biglietto di entrata all’area del Parco naturale – si giunge a 7 diverse calette dalla sabbia bianca e il mare turchese). Forse per la loro notorietà, queste spiagge sono molto frequentate, ma basta recarvisi la mattina presto per potersi rilassare e scattare qualche foto ricordo di rara bellezza (può capitare, in questo caso, di evitare anche il pagamento del biglietto, se al casello d’entrata dell’area protetta non è ancora entrato in servizio il personale; il ticket, tuttavia, è di pochi euro e la bellezza delle spiagge vale il suo costo). Chi predilige il relax e la calma, non deve comunque scoraggiarsi: tutta l’isola, ed in particolare la costa a sud, è composta di una serie di spiagge ampie, nelle quali la sensazione della calca che purtroppo caratterizza diverse spiagge italiane e non solo, rimane un lontano ricordo.

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Il Giardino dei Cactus

Certamente più affollata la limitrofa Fuerteventura, meta forse maggiormente nota al turismo italiano, e per questo per più avventurosi meno “affascinante”. Se si opta per scoprire Lanzarote, tuttavia, si consiglia di acquistare un biglietto di traghetto per una escursione alla sua “vicina”: le spiagge, benchè molto popolate e frequentate da un alto numero di italiani, vantano un colore della sabbia bianchissimo (i piedi, sopra i fini granelli, non si scottano nemmeno a mezzogiorno!) e delle acque che non hanno nulla da invidiare a quelle dei caraibi, se non – anche in questo caso – la temperatura decisamente più fresca. Se si decide di fare una gita a Fuerteventura, si consigliano in particolare le spiagge dell’area del Parco naturale del Corralejo, dalle quali si possono ammirare anche le dune del deserto retrostanti e fare un giretto in cammello. Per raggiungere quest’area dal porto della cittadina di Corralejo, a cui attraccano i traghetti provenienti da Lanzarote, è possibile noleggiare auto, scooter o biciclette (l’area dista poco dal centro del paese), o farsi guidare comodamente da un taxista locale: tranquilli, non si spenderanno che pochi euro, e ci si risparmierà lo stress di dover parcheggiare.

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La spiaggia caraibica della riserva naturale di Corralejo a Fuerteventura

Tornando a parlare di Lanzarote, oltre alle spiagge, come anticipato, meritano delle visite le installazioni di Cesar Manrique: una delle più belle è certamente il Giardino dei Cactus, una distesa di piante grasse provenienti da diverse aree del Pianeta. Il Jameos del Agua racchiude al suo interno un laghetto sito all’interno di una grotta con doppia uscita, ai cui lati sono state costruite delle spettacolari aree ristoro (si consiglia una cena romantica, spesso offerta a prezzo abbordabile insieme alla possibilità di assistere al successivo spettacolo musicale curato da artisti locali). Subito dopo si visita una piscina artificiale con palma, ma anche un interessante museo che racconta la natura vulcanica dell’isola. A pochissimi chilometri si trova anche la Cueva de los Verdes, che spinge i visitatori ad una passeggiata tra le viscere della terra guidati da un esperto locale. Nonostante la traduzione in lingua inglese e spagnola, si riesce facilmente a seguire il racconto della guida che intratterrà il gruppo per quasi un’ora. Una delle aree più belle da visitare è quella del Parco nazionale del Timanfaya, le cui lande sono percorribili con un tour in pullman compreso nel biglietto di entrata. Purtroppo, anche in questo caso, la traduzione in lingua italiana non viene contemplata, ma perdere la vista tra le infinite rocce “marziane” e i rilievi vulcanici che occupano questa vastissima area ripagherà anche i meno esperti con l’inglese e lo spagnolo. La voce registrata fornisce alcuni spunti sulla storia dell’isola, parlando dell’eruzione che ha sconvolto la geografia di Lanzarote, il primo settembre del 1730. Sarà infatti al termine di quella fase eruttiva che la fisionomia dell’isola assumerà le connotazioni odierne, molto diverse da quelle fino allora note. Dal promontorio presso il quale si parcheggia (per non rischiare una lunga coda all’entrata, si consiglia di recarsi al Parco già intorno alle 9 del mattino), è possibile godere di una spettacolare vista su chilometri e chilometri di paesaggio roccioso modellato dalla lava, ma anche entrare nel ristorante realizzato da Cesar Manrique accanto al negozio di souvenir.

Altre attrazioni da visitare a Lanzarote sono Los Hervideros (faraglioni scavati dalla potenza dell’acqua nella parte a sud dell’isola) e il vicino lago di El Golfo, il cui fondo verde derivante dalla presenza di particolari alghe, fornisce un interessante stacco cromatico con la vicina spiaggia nera e il mare blu.

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Il Lago di El Golfo: soprattutto nelle giornate soleggiate, crea uno spettacolare contrasto cromatico con la spiaggia e il mare, grazie al suo colore verde

Consigliato

Partite con spazio libero in valigia: sull’isola si coltiva aloe vera e del buon vino “vulcanico” (spettacolari le aree della Geria, dove lo sguardo si perde tra le costruzioni semicircolari in pietra erette per proteggere le viti dal vento che spira in continuazione), quindi sarà facile riempire gli spazi liberi, pur rimanendo nella franchigia del bagaglio! Una degustazione di vino è un bel modo per assaporare appieno lo stile di vita dell’isola, anche nell’entroterra. Nelle diverse località di Lanzarote troverete anche negozi di aloe vera, tutti dotati di un proprio piccolo “museo”: i prodotti sono di ottima qualità, e dunque il costo non è dei più competitivi.

L’isola è molto ventosa e, anche se di giorno è raro superare i 35 gradi anche nel mese più caldo (agosto), la sera si registra un’ampia escursione termica: portate un paio di maglie a maniche lunghe.

Noleggiate un’auto: è il modo migliore per poter girare l’isola in libertà e non rimanere vincolati al proprio villaggio turistico o hotel, nonché alle escursioni qui proposte. La benzina costa pochissimo, e il prezzo del noleggio auto non è particolarmente elevato. Attenzione però al rispetto delle regole del Codice stradale e dei limiti di velocità: meglio non incorrere in multe proprio durante le ferie! Le strade di Lanzarote sono poche ma buone, è il caso di dirlo: il manto stradale è perfetto, e spesso i parcheggi anche fronte mare sono gratuiti.

Approfittate delle spiagge attrezzate: i costi sono veramente limitati rispetto all’Italia. Si arriva a pagare un totale di 12 euro al giorno (in estate) per un ombrellone e due lettini.

Proteggete la vostra pelle con solari ad alta protezione: il vento che soffia costantemente, rende più gradevole la sosta in spiaggia, ma non vi permette di capire quando la scottatura è ormai dietro l’angolo!

 

Sconsigliato.

Visita al capoluogo Arrecife: rispetto agli altri centri turistici dell’isola, appare sicuramente più triste e scialba.

El Mirador del Rio: bello poter godere della vista sulla vicina isola di La Graciosa, ma l’installazione – oltre alla vista spesso rovinata dalle nuvole – non offre altro, se non un bar e un negozio di souvenir.