Regia: Silvio Soldini
Interpreti: Valeria Golino, Adriano Giannini, Arianna Scommegna, Laura Adriani, Anna Ferzetti, Valentina Carnelutti, Giuseppe Cederna
Teo (Adriano Giannini) fa il creativo per un’agenzia pubblicitaria. Perennemente in fuga dal suo passato, dalla sua famiglia e da un letto all’altro, dalle responsabilità. Emma (Valeria Golino) è un’osteopata che ha perso la vista all’età di sedici anni che, facendo a pugni con il suo handicap, l’ha accettato, girando per la città col suo bastone bianco, autonoma e decisa. Si incontrano e cominciano a frequentarsi. Per Teo tutto nasce per gioco e per scommessa. Emma, però, è diversa da tutte le donne da lui incontrate finora ed è attratto e impaurito dal suo mondo. Da quel momento per loro tutto cambia… è il colore nascosto delle cose.
Dopo cinque anni da Il comandante e la cicogna il regista Silvio Soldini (tra i più noti: Pane e Tulipani, Giorni e Nuvole, Agata e la Tempesta) torna al cinema di finzione, portando sul grande schermo del Lido di Venezia, nella sezione Fuori Concorso, il suo
Il colore nascosto delle cose, riprendendo un episodio vissuto dal regista milanese che, nel 2013, si traspose nel documentario Per altri occhi – Avventure quotidiane di un manipolo di ciechi.
Il mondo dei ciechi, ai più sconosciuto, è spesso rappresentato in sala con venature drammatiche, qui, invece, viene raccontato da Soldini abilmente, insieme ai due co-sceneggiatori Doriana Leondeff e Davide Lantieri, come un universo credibile, fatto di persone che continuano a lavorare, ad uscire, ad interagire, ad amare, piene di vita ed interessi. Supera la scommessa di una rappresentazione dell’handicap diversa dal solito, finalmente più umana e quotidiana.
Evitando il pietismo il regista delinea i due protagonisti agli antipodi. Lei sicura e materna, lui bugiardo e indeciso, all’interno di una storia d’amore scontata eppure centrata. Infatti Soldini, mantenendo la sua vena tragicomica, narra una storia profonda, che riesce a emozionare col suo stile sobrio, coinvolgendo lo spettatore. Questo grazie ai dialoghi notevoli, che suonano reali, con un finale tracciato, ma senza una vera conclusione.
Incredibile l’interpretazione della sua protagonista, Valeria Golino, intensa e mai sopra le righe. Bravo e sempre affascinate, Adriano Giannini. Non sono da meno i validi comprimari, su tutti l’esuberante e schietta Patti di Arianna Scommegna, formidabile interprete teatrale.
Un film che parla di due vite, un incontro, un amore. Semplice, non banale.
Buona visione
Barbara Berardi
Voto: ***1/2
Legenda
***** la perfezione; **** da non perdere; *** interessante; ** pregi e difetti; * passiamo oltre