Regia: Marco Danieli
Attori: Sara Serraiocco, Michele Riondino, Pippo Delbono, Giorgio Careccia, Marco Leonardi.
Qualche settimana fa mi sono imbattuto in un articolo che mi ha sorpreso: la Corte suprema di Mosca ha vietato l’attività dei Testimoni di Geova definendoli “estremisti”, prevedendo il sequestro dei beni, multe tra 300 mila e 600 mila rubli (circa cinque, dieci mila euro) ed il carcere da sei a dieci anni di prigione. In tutto in Russia si contano 175 mila fedeli.
I Testimoni di Geova in Unione Sovietica non sono mai stati ben visti, perseguitati durante la Seconda Guerra Mondiale hanno ripreso la loro attività solo nel 1991 dopo il crollo dell’URSS, ma ora la situazione sembra drasticamente peggiorata.
Il movimento dei Testimoni di Geova è stato fondato da Charles Taze Russell in Pennsylvania nel 1870 ed oggi, in Italia, si stimano oltre 250 mila praticanti.
Confesso di non essermene mai interessato, li ho sempre visti in coppia, vestiti un po’ “vintage” con gli abiti “della domenica”. Li immagino muoversi per lo più ignorati, con in mano i loro opuscoli, alla ricerca di nuovi adepti, pronti a recitare brani della Bibbia per sfruttare la generalizzata ignoranza della gente in ambito religioso.
Se vi riconoscete in queste considerazioni molto superficiali potrebbe essere una buona idea vedere La ragazza del mondo, presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2016 nella sezione Giornate degli Autori.
Opera del documentarista Marco Danieli, che per la prima volta si dedica alla fiction, ha il pregio di raccontarci una realtà sostanzialmente sconosciuta, quella dei Testimoni di Geova.

Gli attori Sara Serraiocco e Michele Riondino alla prima del film a Venezia.
Giulia (Sara Serraiocco) è una brillante studentessa con un promettente futuro universitario, ma la sua appartenenza al movimento dei Testimoni di Geova, costruito su regole molto rigide e che lasciano poco spazio alle realizzazioni personali, mettono fortemente in discussione il proseguo degli studi. Un giorno a casa di una adepta conosce Libero (Michele Riondino) appena uscito di prigione per spaccio e alla ricerca di un po’ d’ordine nella sua vita.
Tra i due nasce presto un’attrazione, (ben sottolineata dal regista con una camera molto vicino ai giovani ed ai loro volti, anticipandone l’intimità a cui i giovani aspirano) ma le regole del movimento non prevedono per un’associata la possibilità di avere una relazione con persone che non appartengono alla comunità. I due sono scoperti e Giulia si trova di fronte ad un difficile scelta: rinunciare alla sua indipendenza rimanendo all’interno della gabbia di regole che la “proteggono” dal mondo o lasciarsi andare alla passione proibita e abbandonare la famiglia? In questi casi si è infatti “disassociati” e costretti all’esilio.
Il momento drammaticamente più significativo del film è il confronto di Giulia dinanzi agli anziani che la interrogano sulla sua relazione proibita in cui la ragazza è spogliata della sua intimità in nome della “Verità”.
Può essere veramente possibile un futuro per i due giovani?
La ragazza del mondo (così sono chiamati tutti coloro che non fanno parte del movimento) è co-prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma che ha anche il merito di aver formato gran parte di coloro che hanno lavorato al progetto. Un vero esempio da seguire ed imitare. Per questo film Danieli ha vinto il premio come Miglior Regista Emergente ai David di Donatello 2017.
La prima parte del film è interessante, frutto di uno straordinario lavoro di ricerca e di studio effettuato dal regista e dal co-sceneggiatore Antonio Manca. La stessa Sara ha raccontato di aver frequentato molte Adunanze a Roma per capire come interpretare nel migliore dei modi il personaggio di Giulia. Tutto questo traspare nel film, che ci mostra questa realtà con grande onestà intellettuale.
Purtroppo la seconda parte del film perde gradualmente di significatività privilegiando le dinamiche piuttosto prevedibili della fiction rispetto all’approfondimento psicologico, questo, secondo me, sarebbe stato la conquista più grande e la chiusura del cerchio.
I giovani attori sono molto bravi (entrambi vincitori del premio Pasinetti a Venezia) e, al già noto Michele Riondino, si aggiunge la promettente Sara Serraiocco, notevole la sua interpretazione arricchita da una mimica facciale da attrice di grande esperienza.
La ragazza del mondo va oltre la storia d’amore per raccontarci un percorso di crescita e di affermazione dalle catene dell’integralismo e della schiavitù delle relazioni. Da vedere.
Gianluca Grannò
Voto ***
Legenda
***** la perfezione; **** da non perdere; *** interessante; ** pregi e difetti; * passiamo oltre.