A Roma, le occasioni per trascorrere un pomeriggio o una mattina in compagnia e alla scoperta dell’arte non mancano di certo. Soprattutto nei mesi più freddi o più caldi, le alternative più interessanti sono quelle offerte dai numerosi musei della Capitale, che oltre a lasciare i turisti a bocca aperta permettono di ripararsi dalle intemperie, dal caldo o dal freddo per alcune ore.
Tra le mete degli amanti dell’arte classica, c’è sicuramente Villa Borghese. Inserita nel contesto verde del Pincio, il cui ingresso si trova alle spalle di Piazza del Popolo, Villa Borghese è sede della Galleria Borghese, Pinciana e fu costruita per diventare un museo e luogo di cultura per i romani e gli amanti dell’arte. I lavori iniziano nel 1606, quando su incarico di Papa Paolo V Borghese il nipote Scipione Caffarelli-Borghese inizia a pianificare la costruzione e realizzazione di una residenza extraurbana nella tenuta della villa. La Villa comprende una serie di giardini dove si amministrava un’azienda agricola con vigne, orti, un’uccelliera, una grotta del vino.
La collezione Borghese, composta di sculture, bassorilievi e mosaici antichi, nonché dipinti e sculture dal XV al XVIII secolo, fu inaugurata dal cardinale Scipione Borghese all’inizio del XVII secolo, il quale pare non si facesse molti scrupoli nell’acquistare o aggiudicarsi opere delle quali si innamorava e che volesse a tutti i costi poter esporre nella Galleria. Oggi tra i capolavori in essa contenuti ci sono dipinti di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Raffaello, Tiziano, Correggio, Caravaggio, splendide sculture di Gian Lorenzo Bernini e del Canova.
L’attenzione del cardinale Scipione era rivolta a tutte le espressioni di arte antica, ma allo stesso tempo favorì la creazione di nuove sculture e soprattutto di gruppi marmorei che fossero messi a confronto con le opere antiche. Nel 1682 nella galleria confluì anche parte dell’eredità di Olimpia Aldobrandini, che includeva opere della collezione del cardinale Salviati e di Lucrezia d’Este, nella collezione Borghese, mentre nel 1827 Camillo Borghese acquistò a Parigi l’importante Danae del Correggio.
Tra le opere che oggi possono essere ammirate nelle splendide sale della Villa, ci sono Apollo e Dafne di Bernini, Danae di Correggio, Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano, il David nonché il Ratto di Proserpina di Bernini, il Ragazzo con il canestro di Frutta di Caravaggio, la scultura di Paolina Borghese ad opera del Canova.
Consigli: organizzate la visita al meglio, dato che il tempo concesso è limitato. Allo scadere delle 2 ore, infatti, viene richiesto ai visitatori di abbandonare le sale per lasciare spazio ai visitatori del turno successivo. Se acquistate l’audioguida, dunque, concentratevi sulle opere di vostro maggiore interesse: ascoltare tutto, sarà impossibile! Non è inoltre possibile portare all’interno della Galleria borse o zaini, che devono essere lasciati in custodia all’entrata. Ricordate però il biglietto, la macchina fotografica e il cellulare!
La prenotazione del biglietto è obbligatoria (apertura dalle 8.30 alle 19.30 da martedì a domenica), ma potrete approfittare – la prima domenica del mese – dell’entrata gratuita. In questo caso si pagherà “solamente” la prevendita e le commissioni di servizio. Il servizio di audioguida, visita guidata, assicurazione e spedizione dei biglietti, sono a parte. Acquisto su www.tosc.it.
Questo articolo è inserito nella serie di appuntamenti mensili alla scoperta della Capitale. Il primo articolo, riguardante consigli generali per la visita nella Capitale, lo trovate a questo link.