Regia: Peter Brosens e Jessica Woodworth.

Interpreti: Peter Van Den Begin, Lucie Debay, Titus De Voogdt, Bruno Georis, Pieter Van Der Houwen.

Origine: Belgio/Olanda/Bulgaria

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Locandina del film Un Re allo sbando, di Peter Brosens e Jessica Woodworth, 2016.

Il regista inglese Duncan Lloyd (Pieter Van Der Houwen), ex documentarista di guerra incaricato dal Palazzo Reale di ravvivare la sbiadita immagine della monarchia belga, parte per una visita di Stato a Istanbul, insieme a Re Nicolas III (Peter Van Den Begin) e la sua équipe: il ligio addetto al protocollo (Bruno Georis), una giovane e agguerrita addetta stampa (Lucie Debay) e un valletto personale (Titus De Voogdt).

Durante il soggiorno del re in Turchia la Vallonia, parte meridionale del Belgio, dichiara l’indipendenza. Il re deve rientrare immediatamente, ma un’improvvisa tempesta solare mette fuori uso le comunicazioni e il traffico aereo. Per giunta la sicurezza turca respinge aspramente la proposta del re di tornare via terra, perché la Turchia, intenzionata ad entrare nell’Unione Europea, non vuole che lui si muova per evitare incidenti. Il re tuttavia, deciso a rientrare perché fortemente desideroso di dare risposta ai suoi sudditi, asseconda il folle piano ideato da Lloyd, riuscendo a eludere la sicurezza turca, e varcando i confini via terra.

Comincia così un esilarante viaggio on the road attraverso la Bulgaria, la Serbia, il Montenegro e l’Albania, dove succede di tutto: il re e Lloyd si infilano nel pullman di un coro di cantanti bulgare, indossando i loro abiti folk per scappare alla guardia turca, oppure si ubriacano al tavolo di un ex cecchino della guerra dei Balcani o, ancora, si ritrovano nella giuria di un concorso sul miglior yogurt agricolo in un piccolo paesino sperduto.

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In concorso l’anno scorso a Venezia nella Sezione Orizzonti durante la 73ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, King of the Belgians (titolo originale tradotto in Un Re allo sbando) è un film diretto dai due registi belgi (che nascono come documentaristi) Peter Brosens e Jessica Woodworth.

A differenza de La quinta stagione, che la coppia ha presentato in Concorso sempre a Venezia nel 2012, Un Re allo sbando, pur condividendo con il precedente le atmosfere catastrofiche e un gusto ossessivo per gli sviluppi grotteschi e assurdi, è decisamente un’opera più solare e calorosa.

Nonostante lo sguardo critico sul proprio Belgio, diviso e arrabbiato, e su di un’Europa sempre più lasciata a se stessa, il film si concentra sulle avventure di questo re triste, uomo solo in cerca di se stesso che ritroverà la felicità grazie all’umiltà della povera gente, all’ospitalità delle persone comuni che, pur non riconoscendolo, lo accoglieranno e lo aiuteranno.

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Sarà un vero e proprio viaggio spirituale che muterà, prima ancora che il re, l’uomo che si cela dietro la corona.

L’ottimismo che lentamente invade Nicolas e i suoi compagni di sventura ribalta totalmente il loro tragico quanto surreale viaggio, trasformandolo in una divertente visione di speranza e d’apertura verso il diverso. Le difficoltà nazionali, o la crisi continentale segnata dalle cicatrici di un passato ancora troppo vicino, non colpiscono la speranza ritrovata di un re finalmente pronto a tornare in Belgio perché convinto che, nonostante tutto, ogni cosa andrà per il meglio.

Un road movie originale, divertente e allo stesso tempo profondo, realizzato con pochi mezzi e bravi attori… e allora cosa volete di più?

Buona visione.

Voto: ****

Barbara Berardi

Legenda

***** la perfezione; **** da non perdere; *** interessante; ** pregi e difetti; * passiamo oltre.