Minuti che si vorrebbe non finissero mai: attimi in cui si viene proiettati nella Roma antica, immersi in una realtà ormai persa nei secoli, con la sensazione di poter toccare fiori e alberi, sfiorare le mura e le colonne delle maestose architetture del tempo, perdendosi nella grandiosità dei monumenti cittadini. Una magia resa possibile durante la visita alla Domus Aurea, nel cuore di Roma. Dimora costruita da Nerone, l’area archeologica è visitabile a pochi passi dal Colosseo, con entrata all’interno del parco del Colle Oppio. Il sito, aperto al pubblico solamente durante il fine settimana, è in realtà ancora un cantiere a tutti gli effetti e lo si capisce ancor prima di iniziare la visita, quando il personale distribuisce si partecipanti un caschetto di protezione da indossare per l’ora successiva, quando si viene accompagnati in un entusiasmante viaggio nella storia. Momento culminante, quello della proiezione 3D sapientemente proposta ai visitatori a metà del percorso tra i resti interrati della Domus Aurea.

Il corridoio d’entrata alla Domus Aurea
Prima, però, la guida – anche grazie al supporto di un altro interessante video proiettato sulle pareti del corridoio d’accesso della Domus, fornisce informazioni sulla storia del sito: villa urbana costruita dall’imperatore Nerone dopo il grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C., la Domus Aurea occupava una grandissima area del suolo cittadino, estendendosi per circa 140 ettari dal Palatino all’Esquilino. Al suo interno, anche la zona che attualmente ospita il Colosseo, porzione di terreno che all’epoca però era occupata da un lago. La villa fu distrutta dopo la morte di Nerone e fu dimenticata, al pari di altre opere realizzate dall’imperatore. La parte superstite del grandioso complesso, che era composto da diversi palazzi, spazi all’aperto, giardini e piscine, fu inglobato successivamente nelle terme di Traiano: fu proprio qui che molto del materiale marmoreo fu reimpiegato. Così, quelle che oggi il visitatore ha la fortuna di visitare, sono per lo più stanze spoglie: una volta erano questi gli ambienti più sfarzosi e destinati ad attività di rappresentanza, mentre quelle che appaiono oggi come le stanze più decorate, erano in realtà ai tempi di Nerone le aree più modeste, utilizzate spesso come ambienti di servizio. Addentrandosi nelle aree della Domus Aurea (quelle visitate fanno parte di un’unica ala dell’ampio complesso, e sono tutte interrate; duemila anni fa, la villa era invece aperta sul territorio circostante, vantando giochi di luce impressionanti, tanto da determinarne la scelta del nome Aurea per la caratteristica luminosità che caratterizzava tutti gli ambienti principali), si incontrano ninfei, cioè edifici sacri dedicati al culto, corridoi, saloni di rappresentanza. Si giunge poi alla Sala della volta dorata, dove il viaggio dei visitatori entra nel vivo, grazie alla tecnologia che permette loro di compiere un salto nel tempo di oltre duemila anni. Postazioni dotate di visori 3D guidano infatti tutti nella Roma di Nerone, permettendo di immergersi nella realtà dell’epoca e scoprire come la villa doveva essere ai tempi della sua costruzione in un viaggio tra sale e giardini, in grado di lasciare il segno nel cuore dei visitatori (qui, il video che vi da qualche brevissima anticipazione – Electa Editore).
L’esperienza vale sicuramente il biglietto, anche se prima di accingersi alla visita è bene seguire alcuni accorgimenti. La prenotazione va effettuata preventivamente, sul sito del gestore delle visite Coopculture: meglio organizzarsi per tempo perché sono 25 i posti a disposizione per ogni turno e le visite vengono effettuate solo nel fine settimana; fare attenzione all’entrata del sito, che non è appariscente come pe altri monumenti, ma quasi mimetizzata nel verde del parco del Colle Oppio (parco nel quale, tuttavia, si consiglia di recarsi solo per l’accesso al sito archeologico e non per una passeggiata, dato che purtroppo attualmente è poco curato ed è spesso occupato da senza fissa dimora); indossare scarpe comode e una giacca antivento (le sale, essendo sottoterra, sono fredde e umide). La visita è sconsigliata a chi soffre di claustrofobia, poiché si svolge interamente al chiuso e sottoterra anche se gli ambienti, particolarmente ampi, non forniscono alcuna sensazione di soffocamento.